Il film "Questione di stoffa", girato durante l'estate in città, andrà in onda in prima visione su Rai 1 domenica 3 novembre alle 21.30.
«Ancora una volta Vicenza è stata scelta per fare da scenografia ad un film e questo per noi è una soddisfazione – dichiara l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin -. Sarà emozionante vedere gli scorci della nostra città in tv in una produzione Rai. Anche questo è un modo per far conoscere la bellezza e l'unicità di Vicenza e per mettere in luce luoghi poco conosciuti a volte anche dai cittadini».
Tra gli attori sulla scena Pierpaolo Spollon, Beatrice Sandri, Clotilde Sabatino, Nicola Pannelli, Licia Navarrini, Brayan K Paaris, Riccardo Maria Manera, Valeria De Michele con la partecipazione straordinaria di Kabir Bedi.
Prodotto da Pepito Produzioni s.r.l., per la regia di Alessandro Angelini - autore della recente serie televisiva Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso (2022) e del film TV Califano (2024), ispirato alla biografia del celebre cantautore – fa parte della collana di tv movie “Purché finisca bene”. È una commedia sentimentale che racconta le vicende di un’affermata sartoria familiare e dell’arrivo, nella stessa via del centro storico, della concorrenza rappresentata da due fratelli indiani. Sarà l’inizio di una competizione per la sopravvivenza delle reciproche imprese, fino a quando le due famiglie scopriranno di essere più vicine e simili di quanto avessero mai immaginato.
Il film è stato girato nello stabile in contra’ del Monte 10 di proprietà del Comune allestito a bottega di tessuti e nel negozio di stoffe situato proprio di fronte.
Alcune scene sono state girate in piazza dei Signori, al Teatro Olimpico, in piazza Matteotti e a Villa Valmarana ai Nani.
Il regista Alessandro Angelini commenta: «“Questione di stoffa” è una favola moderna, una sorta di Romeo e Giulietta in salsa curry, in cui l’amore tra il veneto Matteo e l’indiana Rani, sboccia inatteso nel bel mezzo della guerra tra le due famiglie d’origine. Da una parte i Mampresol, sarti da tre generazioni - dall’altra i Khumar - i cui antenati hanno vestito niente meno che Gandhi - impegnati a contendersi la realizzazione di una sfilata di moda. Chiaro che in gioco non c’è solo il lavoro ma molto di più; il prestigio delle due sartorie.- prosegue -. A suggerire i toni favolistici del racconto, oltre al carattere dei personaggi sono anche i costumi e l’ambientazione: i canali di Treviso con i mille riflessi pastello e le architetture Palladiane di Vicenza, Villa Valmarana e i dipinti del Tiepolo, la meraviglia scenografica del Teatro Olimpico, che impreziosiscono il film dandogli una prospettiva nuova e inconsueta».
comunicato stampa Comune di Vicenza
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