Blind Maze, il primo film di Heather Parisi regista ha iniziato a Vicenza l’11 maggio 2009 le riprese concluse il 9 giugno 2009.
Produttore esecutivo, in questa produzione indipendente, è stato Franco Bocca Gelsi, che ha già lavorato in Fuga dal Call Center e Fame Chimica.
25 gli attori, professionisti e non, oltre ad una decina di ballerini professionisti impegnati nel film che ha coinvolto la città in un crescendo di attenzione e simpatia verso Heather, il suo gruppo, la sua troupe, con 1.000 pernottamenti effettuati nel vicentino.
>Vicenza: Teatro Olimpico, Cimitero Maggiore, Antica Stamperia Busato, Viale X Giugno, Centro Ippico 7 Archi ad Altavilla, centro storico..
Il Corriere del Veneto, 11 Giugno 2009
Il ciak di Heather Parisi, a Vicenza le riprese di «Blind Maze»
La trama ruota attorno a una scuola veneta per scoprire e valorizzare giovani talenti, regista la show girl
Teatro Olimpico, villa Cordellina, scorci suggestivi: Heather Parisi per il suo primo film da regista ha scelto Vicenza. Proprio in questi giorni sono finite le riprese e sta per cominciare il montaggio di Blind Maze. Il «labirinto cieco» della ragazza americana pentata famosissima nella tivù italiana negli anni ’80, racconta storie che nascono e si sviluppano all’interno di una scuola d’arte veneta. Un istituto che potrebbe pentare realtà. «Una scuola così vorrei farla davvero – dichiara la regista –. In Italia non esiste niente del genere, si avvicina di più a quanto c’è in America». Per il suo debutto dietro la macchina da presa la 49enne ha messo in campo la passione per il cinema che coltiva da sempre e l’esperienza maturata in tv, oltre ad applicare quanto ha studiato. «Da molto – spiega – facevo la regia dei miei balletti. Ora sono circa quattro anni che non faccio più tivù e ho scoperto che adoro stare dietro e sbirciare. Ho frequentato persi corsi inpiduali negli States e in Italia per prepararmi».
Totalmente immersa nel film, Heather Parisi non pensa più alla televisione. «Ho avuto – commenta – una carriera davvero stimolante, una fortuna incredibile e ho lavorato con grandissimi personaggi. Credo non sia possibile dare più di quel che ho già dato». Le chiamate per ospitate o altri progetti per il piccolo schermo non mancano, ma ha rifiutato per mettere la professionalità e serenità nella nuova esperienza. E’ «un cioccolatino con il ripieno di peperoncino piccante», dice. «Serve speranza – è il messaggio del film – perché i disagi si possono superare. I nostri ragazzi per essere qualcuno devono avere talento e coraggio, ma anche saper fare sacrifici, studiare e applicarsi. Questo voglio trasmettere ai giovani di oggi». La troupe della Parisi sta lavorando per essere pronta all’appuntamento con la Mostra del cinema di Venezia.
Elfrida Ragazzo
11 giugno 2009