"Quello che conta per una ballerina di danza classica è la grazia. Le brave maestre sostengono che la grazia è un dono e come tutti i doni lo puoi ricevere, trovare o perdere.”(Camilla)
In una tranquilla città del Nord Italia, vive Camilla una diciassettenne come tante e cometante un po’ speciale. Ha ottimi voti a scuola, un rapporto conflittuale con la sorellinaFrancesca e un sogno, che sua madre (donna dell’est, pragmatica e lavoratrice) noncapisce, suo padre (più “materno”) invece sì.Camilla vuole diventare una ballerina di danza classica e l’audizione, che di lì a poco devetenere per entrare in un’importante accademia, è una grande occasione.Nella sua vita però - prepotente come un vento estivo - entra Sara, anche lei aspiranteballerina. Sara ha diciotto anni appena compiuti, un padre benestante e una madreassente; è carismatica e sensuale.Tra conturbanti slanci d’affetto, crisi, decisioni dirimenti e colpi di scena, il loro rapportoprenderà strade imprevedibili, segnando per sempre la vita di Camilla.
NOTE DI REGIA
“Si dice che il tempo e l’armonia non si amano. Il tempo è sguaiato, si muove sempre. L’armonia è immobile. L’armonia è qualcosa che cerchi, anche se è passata. Il tempo quando è passato non ritorna più. Nemmeno per un attimo. In quell'alba acerba, il tempo prese il sopravvento. Ma era il tempo sbagliato.” (Camilla)
Si dice che l’adolescenza è il luogo dei grandi conflitti dove tutto è portato ai limiti: si odia o si ama, si è timidi o estroversi, si è buoni o cattivi in un continuo scambio di ruoli. Ma l’adolescenza è anche il momento delle grandi scoperte: si è più consapevoli dei propri sentimenti, delle proprie emozioni e a queste cominciamo a dare un valore nuovo.
Anche l’odio e la cattiveria fanno parte di queste emozioni. La scoperta dell’imperfezione è il tema di questo film, raccontato attraverso gli occhi della diciassettenne Camilla.
Il suo punto di vista è il solo e preponderante, in un viaggio che la porterà a fare i conti con la scoperta del proprio lato oscuro. Non c’è una scena in cui Camilla non ci sia: tutto è filtrato dal suo sguardo e dall’evoluzione dei suoi pensieri.
La mdp la segue in ogni momento, osservandola sia da fuori (come in una sorta di pedinamento) che “trasformandosi” nei suoi occhi (in soggettiva). La mdp è a spalla, per rendere in modo più preciso quell’effetto di realtà (in stile quasi documentaristico) che cercavamo.
Tutto questo ha comportato alcune scelte rigorose: un uso costante - ma non esclusivo - della musica in presa diretta, l’autenticità degli ambienti e dei costumi e la scelta di attori (in alcuni casi anche non professionisti) perfettamente consoni al loro ruolo, attori su cui si è lavorato molto per renderli “veri”, spogliandoli di qualsiasi vezzo. Il film si svolge nella periferia di una città di medie dimensioni, della provincia ricca del paese, quella del nord-est, che abbiamo provato a raccontare fuori da ogni stereotipo: niente nebbia, niente freddo, niente ricchezza ostentata, bensì sole, caldo, afa e soprattutto i suoi ceti sociali che convivono in un ambiente “liquido”. L’altro “protagonista visivo” del film - costante e impellente - è il mondo della danza classica, con la sua disciplina, il suo rigore, le sue fatiche e la forma fisica.
Il mondo della danza classica (da Degas, ai Balletti Russi) si muove in un immaginario freddo, “classico” per l’appunto. Tutto questo sarà il cuore delle scene in interno e contrasterà con il calore degli esterni. “Fuori”, infatti, sarà un film fatto di azioni, parole, volti e sensualità. “Dentro” di movimenti, sguardi, silenzi, e candore. La forza di questo film sta nel suo tema e nei suoi personaggi certo, ma soprattutto nella sua credibilità, nella verità che sprigiona.
LOCATION VICENTINE: Torri di Quartesolo, Camisano, Vicenza, Sandrigo.
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