Intervento del Direttore di Vicenza Film Commission, Vladimiro Riva, in risposta all'articolo di Giuseppe Favretto "Una cinecittà per il Veneto".
Dal: Corriere del Veneto, venerdì 23 ottobre 2009
caro Direttore,
ho letto con attenzione il fondo di Giuseppe Favretto "una Cinecittà per il Veneto - valorizzare le produzioni locali" apparso domenica sul suo quotidiano.
Innanzitutto corre l'obbligo di ricordare che, dopo un lavoro durato ben 4 anni, il Consiglio regionale del Veneto ha votato la legge sul cinema, che prevede incentivi alle produzioni e riconosce le film commission a livello locale, quali sono quelle di Venezia e di Vicenza, cui presto si aggiungeranno quelle in fase di costituzione di Padova e di Verona.
Va dato atto alla Giunta regionale e ai legislatori del Consiglio di essere riusciti a portare al voto il disegno di legge, alla cui stesura, con i competenti uffici regionali, hanno dato il loro contributo i componenti di una commissione, di cui ho avuto l'onore di far parte, costituita dalla Giunta regionale ancora nel 2005, formata in gran parte da uomini di VenetoCinemaPro, l'associazione presieduta da Guido Cerasuolo e recentemente sciolta, dopo aver fornito un valido contributo e una spinta incessante.
Personalmente devo dire che sono molto perplesso su un progetto di Cinecittà veneta, già oggetto di uno studio commissionato dall'allora assessore Serrajotto e rimasta nel cassetto.
Penso piuttosto che occorra investire maggiori risorse nel fondo previsto per gli incentivi, rivolti sia alle produzioni che arrivano da fuori sia allo sviluppo di progetti cinematografici di locali e ritengo che sia interessante pensare a dei cineporti, molto utili alle produzioni e dai costi contenuti.
Vorrei poi che si riprendesse un dialogo per un programma qualificato di formazione a tutti i livelli, dai tecnici ai registi e sceneggiatori e ai location manager, già avviato con l'assessore Donazzan, che ha già dimostrato un livello molto interessato di attenzione verso il problema, che può coinvolgere un gran numero di giovani veneti.
E al cinema e all'audiovisivo in generale dovrebbero prestare attenzione, oltre che la cultura, le attività produttive e il turismo, dato che il marketing territoriale provocato da un film o da un programma televisivo è molto meno costoso, sulla base del costo-contatto, rispetto a fiere e depliantistica, ed è molto più innovativo.
Concludo ricordando che un importante imprenditore vicentino, Bruno Benetti di Itigroup di Villaverla, ha in cantiere sia interessanti progetti con la sua One Art Produzioni, ma anche progetti di formazione e di festival che non farebbero altro che bene al nostro Veneto. Lo dico sperando che le sue qualificate proposte possano trovare udienza in tempi brevi presso chi ha i poteri per decidere.
Auspico per davvero che, grazie alla settima arte e alla prestigiosa rassegna del Lido, i veneti possano collaborare e costruire, lavorando insieme per un importante futuro del cinema nel Veneto, mettendo da parte una certa attitudine a comportamenti diversi, cercando invece di valorizzare, e finanziare per davvero, persone come gli amici di Giuseppe Favretto o gli entusiasti come Ulisse Lendaro, un giovane attore-produttore vicentino.
vladimiro riva