Articolo tratto dall´inserto Nova del Sole 24 Ore in data 06 Luglio 2006.
Il film diventa volano per il turismo. Ma in Italia il fenomeno è poco sfruttato
Cinema nuova strada per produrre un film, per valorizzare il nostro territorio, le nostre location e il nostro patrimonio artistico, che tutto il mondo ci invidia: il Cineturismo. Perché solo il cinema ha la capacità di sedurre e di suscitare nel pubblico, attraverso le immagini di paesaggi e location, la voglia di visitare i luoghi dove questi film sono stati ambientati. In Italia il fenomeno per ora è ancora limitato e casuale. Proprio il mese scorso si è "concluso l'Ischia Film Festival, diretto da Michelangelo Messina e giunto alla sua IV Edizione, che premia le opere cinematografiche e audiovisive che hanno saputo meglio valorizzare il territorio. Questo festival è particolarmente significativo perché è l'unica manifestazione che può vantare al suo interno un Mercato (Biet, la Borsa intemazionale sul Cineturismo), dedicato alla negoziazione d'affari relativi al cinema, al turismo e alla collocazione delle location. Il direttore Michelangelo Messina, che ha vissuto a New York per alcuni anni sempre con la passione per il cinema, ci racconta che dopo essere ritornato nella sua Isola, si è imbattuto in un articolo che parlava del film Il Ciclone di Pieraccìoni e di quante persone nel 97 erano andate a visitare le location in Toscana dove era stato girato. «Allora mi sono detto: bisognerebbe premiare coloro che riescono a identificare questi luoghi. Così mi sono messo alla ricerca per capire il rapporto tra produzione e territorio. E scopro che Angelo Rizzoli — che ha costruito sull'isola d'Ischia alcuni alberghi — già nel '57 intuisce che la potenza della macchina da presa è superiore a qualsiasi altra cosa e crea pellicole per promuovere Ischia e, di conseguenza, i suoi alberghi. Anticipando addirittura il film diventa volano per il turismo, ma in Italia il fenomeno è poco sfruttato che solo negli anni settanta si interessano ai primi studi sul marketing territoriale». Rizzoli realizza infatti pellicole come Vacanze ad Ischia (1957) di Mario Camerini, con Vittorio De Sica, Isabella Corey, Antonio Cifariello, Maurizio Arena, Peppino De Filippo, e Appuntamento ad Ischia (i960) di Mario Mattioli con Mina e Modugno.
In realtà, gli americani nel 1953 girano Vacanze Romane di William Wyler con Audrey Hepburn e Gregory Peck e, senza volerlo, promuovono la città di Roma in tutto il mondo. Indimenticabile la scena dove la Hepburn e Peck mettono la mano nella Bocca della verità: dopo quella scena, il monumento è diventato per tutti i turisti una meta obbligata. Così come la Fontana di Trevi e Via Veneto, grazie al film La dolce vita di Federico Fellini.
In un momento difficile per la produzione cinematografica come l'attuale, il Cineturismo sembra una reale opportunità alla portata di tutti. Pensiamo a film come Respiro (2002) di Emanuele Crialese con Valeria Golino e Vincenzo Amato che ha vinto la Semaine de la Critique al Festival di Cannes. In Italia è passato quasi inosservato al grande pubblico, ma in Francia ha spopolato incassando 10 milioni di euro e scatenando nei francesi il desiderio di visitare l'isola di Lampedusa, location del film. Sono sicuro che né il regista né il produttore avevano previsto o studiato prima delle riprese una strategia di marketing territoriale.
Le stesse fiction televisive hanno incrementato considerevolmente il turismo, come Città della Pieve (nella Regione Umbria) dove è girata la serie Carabinieri, la città di Gubbio (sempre in Umbria) dove si gira Don Matteo. Le visite al castello di Elisa di Rivombrosa vicino a Torino sono passate da 300 visitatori al mese a tremila nel week-end. In altre parole, realizzare un film porta sempre bene all'economia locale. Come osserva l'avvocato Leonardo Paulillo (tra i primi a occuparsi in Italia delle problematiche legali del product e del placement territoriale e coordinatore al Convegno nazionale sul Cineturismo): «Il placement del territorio ha le capacità per divenire, grazie anche all'indotto, volano economico per le industrie cinematografiche e turistiche. Il fenomeno del movie, che si allarga a comprenderetutto l'audiovisivo e induce turismo, è la chiave d'accesso alla triangolazione cinema-territorio-turismo».
È sfato fatto uno studio sul ruolo e sull'impatto economico delle attività dell'Ape, l'Associazione dei produttori esecutivi che ha curato molte produzioni straniere (tra le quali quella di Gangs of New York, di Martin Scorsese, e Rome per la Hbo e Bbc), dal quale è emerso che l'associazione "muove" circa 350 milioni di euro l'anno sul nostro territorio. Soldi che vengono dall'estero e che vengono spesi in Italia.
«Abbiamo cercato di capire dove si spendono questi soldi sul territorio italiano — dice Marco Valerio Buggini, presidente dell'Ape—. Da uno studio dell'Università La Sapienza di Roma risulta che il 50% viene speso nel Lazio. Perché c'è Cinecittà e poi perché c'è una tradizione cinematografica. In seconda posizione c'è il Veneto con il 22%, poi la Lombardia, la Toscana e la Campania. Ma, soprattutto, quanto rendono questi soldi? Tutti i progetti audiovisivi danno un reddito di 1 euro speso sul territorio per l'equivalente di 2 euro d'indotto sul territorio stesso. Se si considerano anche le "entrate turistiche" per produzioni cinematografiche e televisive, questo moltiplicatore di reddito sale a 3,54 euro. Un dato utile quando si cercano sovvenzioni per le produzioni dalle regioni o dai privati: nessuna "elemosina", ma calcoli precisi. Anche gli incentivi fiscali o il Tax shelter — che molti considerano sistema dì finanziamento pubblico a fondo perduto — sono invece investimenti per sviiuppare l'economia del territorio. Con Rome abbiamo investito 150 milioni di euro e, a conti fatti, abbiamo quasi quadruplicato l'investimento».
Tutto questo dimostra che il Cineturismo può essere un nuovo business, ma è necessario che i responsabili delle Regioni, gli imprenditori con i produttori cinematografici e televisivi, gli assessori al Turismo e alla cultura, le Film commission, i tour operator si siedano intorno a un tavolo per studiare tutti insieme nuove strategie per un Cineturismo che sia realmente efficace. Conclude l'avvocato Paulillo: «Tutto questo è possibile, ma la prima strategia è certamente averne una, noi abbiamo l'Ischia Film Festival».
di Franzesco Apolloni, Autore e regista cinematografico