IL GIORNALE DI VICENZA
Martedì 16 Febbraio 2010
CINEMA. La produzione è firmata dal suo compagno arzignanese, l’industriale della concia Umberto Maria Anzolin
Heather Parisi svela il suo “Labirinto”
Anteprima vicentina alla Multisala Roma per “Blind Maze”, film del debutto con regia “non strutturata”
VICENZA
Finalmente il percorso nel Labirinto cieco (Blind Maze) ha termine: stasera debutta in anteprima a inviti alla Multisala Roma il film che laurea regista cinematografica Heather Parisi. Il titolo “tortuoso" in qualche modo riflette la lunga elaborazione del film. Ideato e scritto come trattamento nel 1997, il lavoro è stato il punto di riferimento di un'esperienza maturata lentamente.
Gli anni trascorsi sui set televisivi - accanto a personalità di spicco come Celentano, Banfi, Grillo, Villaggio Manfredi, Baudo, Marco Zavattini, Franco Miseria - e l'autoregia spontaneamente esercitata nel mettere a punto le coreografie che la vedevano protagonista, sono stati un'insostituibile scuola pratica.
In seguito il confronto con i film dei registi più amati ha affinato la conoscenza del mezzo e reso realizzabile il progetto scritto. Nel settembre 2008 la Mostra di Venezia ha fatto da cornice all'annuncio che di lì a poco la ballerina cantante avrebbe cominciato il casting per trovare i giovani interpreti del film. Nel 2009 si sono iniziate le riprese che si sono protratte per oltre un mese tra Vicenza, Venezia, la Riviera del Brenta. Nella nostra città i buoni uffici d i Vicenza è e di Vicenza Film Commission, nonché lo spirito collaborativo della giunta Variati, hanno facilitato le cose e sono state numerose le scene girate: al Teatro Olimpico, nella stamperia Busato, all'ospedale, financo al Cimitero, a Villa Cordellina, in dimore private.
Perché l'ex americanina ha scelto questi luoghi per un debutto impegnativo? Nelle ascendenze la regista ha ceppi calabresi ma anche veneti. E arzignanese è il suo compagno, Umberto Maria Anzolin industriale della concia, impegnato come produttore del film. Che una volta ultimato è stato presentato fuori concorso alla Mostra di Venez! ia.
In quell'occasione Parisi, intervistata tra l'altro da M&M (Mollica - Marzullo) ha insistito sulla serietà e umiltà con cui ha intrapreso la nuova strada. Questa prima vicentina, oltretutto, avviene in un momento di grande appagamento personale, assieme al traguardo, per nulla nascosto, del mezzo secolo benedetto dall'attesa di due gemelli che verranno ad aggiungersi alle altre due figlie.
Sul contenuto del film si è a lungo mantenuto un certo riserbo. Si sa che lo interpretano una decina di giovani allievi di una scuola di danza e recitazione alle prese con la fatica di crescere, con adulti non sempre affidabili, con tentazioni, scacchi, riuscite.
Gli spunti autobiografici si connettono a diversi modelli (Avati e Oliver Stone, Tornatore e Tony Scott) che, accostati a una programmata regia "non strutturata", incuriosiscono parecchio. Anche perché, d'altro canto, è stata ben meditata, con il direttore della fotografia Mladen Matula e il montatore Giovanni Santonocito, la scelta di valersi di una risorsa versatile come il digitale a volte per far danzare la ripresa o, al contrario, per fissarla ad accogliere il dispiegarsi dei sentimenti. E.PA.