Produzione brasiliana in città per le riprese del film “Diminuta” «Gioielli da far conoscere»
Il teatro Olimpico, ponte San Michele e il Conservatorio “Pedrollo” si trasformano in set cinematografico.
Cresce la curiosità intorno a “Diminuta”, la produzione brasiliana ambientata in Veneto e che racconta la storia di Cristian, un musicista carioca alla ricerca delle sue origini asiaghesi. Meglio, tranne Asolo e Padova, a quanto pare i paesaggi sono tutti nel Vicentino, sparsi tra il capoluogo, Bassano, Asiago e Marostica.
«Abbiamo scelto di girare negli ambienti meno noti del Veneto», spiega sorridente la produttrice Carla Luzzati, passaporto brasiliano ma antenati italianissimi. «In Brasile tutti apprezzano Venezia o Verona, ma nessuno conosce Vicenza e i suoi gioielli architettonici - dice -. Speriamo di incuriosire i brasiliani su questa terra e stimolarli a visitarla».
L´altra produttrice è Erica Bernardini, che come Luzzati vanta radici tricolore.
«È un film low budget - osserva - ma che offre ampio spazio ai giovani. Giovane il regista, Bruno Saglia; giovani gli attori; giovani le comparse; giovane la troupe, composta in gran parte da italiani». Sullo sfondo però un sogno: «La nostra ambizione è presentare la pellicola al Festival del cinema di Venezia», ammette sottovoce, scaramantica Carla Luzzati.
Le riprese di “Diminuta”, “Miniatura” in italiano, proseguiranno nel Vicentino ancora per tre giorni. Poi avverrà il montaggio e la post produzione.
«Stanno girando le scene conclusive, ambientate proprio all´Olimpico», rivela Luzzati accennando a quella sorta di formicaio impazzito che è il set, tra operatori, comparse, addetti alle luci e al suono, truccatori. Poi indica un uomo. «Lui è Reynaldo Gianecchini, il protagonista. È uno degli attori più quotati oggi in Brasile».
Per inciso, l´artista è conosciuto anche dal pubblico italiano. Quello femminile, s´intende.
«Oltre a essere stato un modello ha recitato nelle telenovela! s “Terra nostra” e “Passione”», spiega la produttrice.
«Riporterò in Brasile il calore dei vicentini e il ricordo della loro ospitalità - chiosa Luzzati - e non smetterò mai di ringraziare la Regione, la Vicenza Film Commission, i Comuni che ci hanno ospitato e tutte le persone che ci hanno aiutato a lavorare al meglio». Sì d´accordo, ma questi vicentini avranno pure un difetto o no? Per la prima volta Carla Luzzati distoglie lo sguardo, quasi imbarazzata.
«Sono puntualissimi e guai a sbagliare orario. A proposito, entro le 14 dobbiamo finire di girare o ci chiudono dentro», scherza. È l´ultimo sorriso che vale un congedo; è il cinema, bellezza.
© IL GIORNALE DI VICENZA