Bollywood vuol girare un film tra ville palladiane e castelli

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Sabato 6 Settembre 2008

SOPRALLUOGHI. Due star indiane, il produttore e il regista in città

Bollywood vuol girare un film tra ville palladiane e castelli

Potrebbe essere il colpo grosso per far conoscere definitivamente Vicenza nel dorato mondo del cinema orientale. Bollywood, la più grande industria cinematografica dopo quella americana - anzi oggi forse l’ha superata - torna ad interessarsi della città palladiana come location per i proprio film. Un anno fa ci fu la visita di V. Naga Raju, produttore e responsabile della Vemmas International Services: aveva preannunciato l’intenzione di realizzare sei produzioni in città e Vicenza Film Commission, guidata da Vladimiro Riva che si occupa proprio di Vicenza come testimonial per il cinema, aveva detto «ok. siamo qui». In questi giorni si sono materializzati personaggi ed interpreti di un film, già in parte girato dagli indiani con Silvester Stallone, alla scoperta di Vicenza.
“Kanbakth Ishq” è il titolo dell’opera del regista Sabir Khan e nel cast ha i più bei nomi del cinema indiano, veri divi, come Akshaay Kumar e Kareena Kapoor, che in patria sono considerati alla stregua di divinità. Oltre alle due star viaggia con loro il poten te produttore Sajiid Nadiadwala.
Il quartetto, tra una suite e l’altra, è alla scoperta di angoli suggestivi per alcuni ciak, tra ville, castelli e chiese. Ieri pomeriggio sono stati avvistati ai castelli di Montecchio, prima ancora in corso Palladio. Annuiscono, scattano foto e chiedono dettagli su dettagli. Chissà se Vicenza sarà alla loro altezza.

L’India spinge Vicenza e gira sei nuovi film

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Giovedì 27 Dicembre 2007

BUSINESS & CINEMA.
Un paio d’anni fa il consorzio Vicenza è e Vicenza Film Commission tentavano una nuova strada. Ecco i risultati

L’India spinge Vicenza e gira sei nuovi film

Marino Smiderle
VICENZA

Avevano cominciato un paio di anni fa, quasi per scherzo. Era uno dei tanti tentativi di promuovere l’immagine di Vicenza in giro per il mondo. Non sapevano, quelli di Vicenza Film Commission, di accendere un motore che sta diventando un turbinio di iniziative e un volano per l’economia di tutta la provincia. Stiamo parlando di Bollywood, la più grande industria cinematografica del mondo, quella dell’India, che ha avuto la bella idea di scegliere Vicenza quale scenario dove ambientare diverse produzioni dell’anno che sta per cominciare.
L’altro giorno Vladimiro Riva, consigliere delegato del consorzio Vicenza è, ha ricevuto la visita di V. Naga Raju, produttore e responsabile della Vemmas International Services, reduce da un incontro avuto niente meno che col presidente del Consiglio Romano Prodi durante l’ultima visita ufficiale del premier in India. Non è venuto a Vicenza per turismo, Naga Raju, «anche se la città è davvero bellissima», ci tiene a prec isare. No, niente turismo, solo business. La sua azienda, infatti, è tra le più importanti "piazziste" di location tra le major cinematografiche di Bollywood.
«Ma sarebbe meglio correggere - interviene l’interessato -. In Italia e nel resto del mondo siete abituati a chiamare Bollywood tutta l’industria cinematografica indiana. In realtà dovete sapere che, oltre a Bollywood, che fa riferimento alla produzione di film in lingua hindi, ci sono anche Tollywood, Kollywood e Malluwood, a seconda se i film sono in lingua telugu, kannada o malayalam. Nel mio caso sto per concludere con sei distinte case di produzioni cinematografiche di Tollywood la realizzazione di sei film proprio qui nel Vicentino».
Tollywood, per capirci, ha come base Hyderabad, che è la capitale dello stato dell’Andhra Pradesh. Il numero di film in lingua telugu è in continuo aumento e la scelta di girarli all’estero è dovuta alle preferenze del pubblico indiano (un film con l’Italia sullo sfondo è molto gradito) e ai costi. «Noi cerchiamo location che non comportino spese folli - confida N. R. Bheda, primo collaboratore di Naga Raju - e da questo punto di vista abbiamo trovato in Vicenza e nella sua Film Commission una grande collaborazione che si concretizzerà nel 2008 con i primi sei film».
Si tratta di film di cass etta, non certo opere d’arte. Tipo polpettoni amorosi con lui che ama lei e con lei che ama l’altro e via di questo passo. La musica, per i canoni del gusto occidentale, è improbabile, ma in India se li bevono come il rosolio. Decine di milioni di spettatori a opera, è la media di queste produzioni che impiegano le star indiane del genere "miele e lacrime". «E vi posso assicurare - dice Naga Raju - che una discreta parte di chi assiste a queste proiezioni poi è attratto dai posti in cui i film sono stati girati».
Dal punto di vista organizzativo, Vicenza è e Vicenza Film Commission si sono date da fare per procurare gli alberghi e le location dove verranno girate le scene. In più daranno una mano per i casting degli attori non protagonisti. Sì, perché le star vengono dall’India ma per rendere credibile il film devono esserci degli interpreti e della comparse locali. Per tutte e sei le produzioni ci saranno quindi delle selezioni e se ci sono vicentini e/o vicentine interessate ad avere una particina nei kolossal di Tollywood, si accomodassero.
«Il nostro ovvio obiettivo - spiega Riva - è quello di attirare il maggior numero di turisti indiani. Tra l’altro il prossimo sarà l’anno del Palladio e per gli stranieri potrebbe essere un’occasione unica per visitare Vicenza. In più la presenza di questa case di produzioni indiane è anche l’occasione per offrire servizi di vario genere. La scommessa fatta due anni fa si sta rivelando vincente e gli indiani in particolare mostrano di apprezzare molto le soluzioni offerte dal nostro territorio».
Mentre Riva parla scorrono sul portatile del produttore di Hyderabad le immagini dell’ultimo film girato a Stoccolma. La trama vede la presenza di un attore molto conosciuto in India che si innamora di una svedesona bionda e alta, il tutto con sottofondo di musica discutibile. Il genere è quello dei film di Natale che spopolano anche da noi, quelli di Boldi e De Sica, per capirci, che magari non saranno capolavori artistici ma che richiamano nelle sale tantissimi spettatori.
«Più indiani vedono questi film - calcola Riva - più aumentano le probabilità di vederceli girare per Vicenza e il Vicentino il prossimo anno».
E, ciliegina sulla torta, per far capire come il Vicentino possa davvero essere una sorta di Eden per i film indiani, ecco che Vicenza è ha portato la troupe di Naga Raju fino a Lusiana, città natale di Sonia Ghandi, una che a New Delhi e dintorni è piuttosto famosa. Chissà che non venga in mente di farci un documentario.

Vicenza e il cinema, bella Ipotesi. E che “Only you” non resti sola...

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Lunedì 3 Settembre 2007

ULTIME DALLA MOSTRA AL LIDO. LA VETRINA DELL’EX CASINÒ OFFRE UNO SPUNTO AL CONSIGLIERE DI “FILM COMMISSION”

Vicenza e il cinema, bella Ipotesi
E che “Only you” non resti sola...

Enzo Pancera
VENEZIA

La Mostra cinmatografica al Lido di Venezia è una vetrina troppo ghiotta per istituzioni regionali e locali che, a vario titolo, si occupano di cinema e che possono servirsene per attirare l’attenzione sulle proprie iniziative. Ieri, in un incontro nell’ex Casinò, Vladimiro Riva, consigliere delegato di Vicenza Film Commission, sezione del Consorzio Vicenza è, ha illustrato alla stampa indirizzi e progetti per valorizzare come set cinematografico ideale il territorio vicentino, “cuore del Veneto”, la cui peculiarità, secondo il vicepresidente della Provincia Dino Secco, che affiancava Riva, è di non essere “monotematico” ma di poter contare su variegate attrattive per sedurre le produzioni.
Riva ha ammesso che in quest’ambito si deve recuperare un annoso disinteresse. È essenziale per strutturare l’offerta di Vicenza come location il propellente finanziario che si attende da una nuova legge regionale e da concomitanti provvedi menti nazionali. L’allestimento di un “porto” - attrezzato specificamente e non solo affidato all’amicale ospitalità della Libreria Due Ruote del compianto Virgilio Scapin – è essenziale per favorire l’operatività delle troupe e l’ospitalità concorrenziale è una carta essenziale accoppiata all’indicazione degli sfondi ambientali più intriganti (location scouting).
L’esperienza prova che in mancanza di queste risorse le produzioni s’indirizzano verso regioni limitrofe più allettanti. D’altro canto è sempre l’esperienza a dimostrare che le immagini del territorio veicolate da cinema e tv sono la più efficace delle promozioni: l’aver ospitato l’anno scorso la soap opera sudcoreana Only you ha immediatamente sollecitato l’interesse degli operatori turistici sudcoreani per la cucina e il paesaggio vicentini.
Vladimiro Riva ha manifestato anche interesse per la formazione: il recupero di un’esperienza come Ipotesi Cinema, iniziata negli ’80 a Bassano da Ermanno Olmi e Paolo Valmarana potrebbe oggi dare ulteriori frutti, affinando la professionalità di operatori che nella miriade delle televisioni locali possono trovare interessanti opportunità.
E non è da trascurare il cineturismo che, attirando i cinefili sui luoghi in cui sono stati girati film famosi, fa scoprire le attrattive della gastronomia e dell’artigianato. A rinfrescare la memoria sui molti set prestigiosi ospitati nel Vicentino si è proiettato per i convenuti un dvd.
Da Senso a Don Giovanni e a Primo amore si sono succedute immagini che testimoniano di un connubio tra Vicenza e il cinema che, negli anni, si è celebrato spontaneamente e quasi casualmente: ora si vorrebbe passare a una fase programmata.
In ogni caso l’appuntamento per la prossima Mostra è motivato dalla diffusione di un filmato che sarà realizzato da Vicenza Film Commission per i 500 anni dalla nascita di Palladio. Riva, in conclusione, ha voluto anche ricordare un paio di eventi non positivi di natura molto diversa (lo scacco può stimolare il progresso): il mancato accordo per ospitare alcune puntate di Beautiful (il modello televisivo alieno “non olet” se produce, eccome, immagine) e la cessata attività del Cineforum di Vicenza nonostante i 53 anni di vita e la professionalità del prof. Calderale.
Per chi si occupa di cinema a Vicenza è sempre una bella scommessa.

Vicenza Film Commission

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Mercoledì 29 Agosto 2007

Vicenza Film Commission

Vicenza Film Commission è da tre anni l'organo per la promozione dell'immagine di Vicenza attraverso i mezzi audiovisivi in tutto il mondo. Film Commission ha come obiettivo la promozione del territorio di tutta la provincia, attraendo produzioni sia italiane che straniere e incentivando lo sviluppo dell'industria cinematografica sul territorio creando nuove opportunità di affari. L’agenzia può fornire i permessi necassari per filmare e inoltre risolve i problemi che la produzione può trovarsi a dover affacciare nella fase di pre-produzione.
Ha sede al consorzio Vicenza è, in via Fermi 34 a Vicenza.
Nel sito di Vicenza Film Commission c’è anche un’ampia galleria di location e di riprese aeree della provincia.
Il presidente è Dino Secco, il direttore è Vladimiro Riva.

Una coproduzione italo-francese su Rigoni Stern. A Bassano un film sulle atmosfere amorose

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Mercoledì 29 Agosto 2007

Una coproduzione italo-francese su Rigoni Stern.
A Bassano un film sulle atmosfere amorose

di Nicoletta Martelletto

Vicenza, un grande set. Lo è stata per occasioni ormai entrate nella storia del cinema, come “Il commissario Pepe” nel 1969 o dieci anni dopo il “Don Giovanni” di Losey ma lo sarà sempre di più ora che il meccanismo delle location in Veneto si è messo prepotentenente in moto. Vicenza Film commission, l’agenzia collegata al consorzio turistico “Vicenza è”, ha ricevuto nelle ultime settimane numerose richieste di accoglienza e di collaborazione da parte di produzioni italiane e straniere che vogliono sfruttare gli scenari architettonici e naturalistici del Vicentino in film e fiction.
In agosto Bassano ha fatto da sfondo alle riprese di “L’amore che sai che io...” del regista Paolo Galassi, colpito dalle atmosfere della cittadina sul Brenta: con la complicità di due bassanesi, il truccatore Ilario Baggio e lo scenografo Martino Dissegna, la Sherwood Fil Produttori Riuniti ha ambientato qui uno dei tre episodi del film che ha come filo conduttore uno sguardo, un attimo della loro vita legato all’amore.
“Terra di un uomo” è stato in vece girato tra fine luglio e i primi di agosto in Altopiano, in luoghi indicati dallo scrittore Mario Rigoni Stern che mai compare nel lungometraggio ma i cui racconti hanno ispirato la coproduzione italo-francese Shellac Sud di Marsiglia e la Route 1 di Torino. I registi Jean-Francois Neplaz ed Elisa Zurlo torneranno in ottobre per nuove riprese, che riguardano anche la Valle d’Aosta, dove Rigoni Stern è stato militare, e la steppa russa. Anche in questo caso Vicenza film commission ha tessuto i contatti con gli uffici turistici e le comunità montane per aiutare il lavoro dei cineasti. C’è poi una richiesta della Pacifico di Roma per girare alcune puntate per Sky e Italia Uno di un serial sul lavoro degli stuntman, che si muoveranno con cavalli, moto, auto, paracadutisimo, roccia,sci e motoslitte... scenari a iosa individuati nel Vicentino, si vedrà se l’intesa andrà in porto.
Una richiesta allla Provincia invece è arrivata dalla produzione di un thriller, “Il Boia-The Hangman”, con Franco Nero e Luca Lionello tra i protagonisti, per la regia di Fabrizio Vieceli e la produzione Storaro: avendo visto le foto di villa Cordellina Lombardi a Montecchio, chiedono di poter girare il trailer pubblicitario del film, lungo il viale principale e la scalinata d’accesso, affascinati dal potenziale mistero del luogo. La Self ish Production sta invece realizzando un film su santa Bakhita, suor Moretta come era conosciuta a Schio dove ha vissuto per anni nel convento delle canossiane: oltre a scene in villa a Zianigo, sarà Schio a dover individuare un convento, una chiesa, una locanda e strade adatte alle riprese.
“The Anatomist” è un altro film di cui da New York si chiedono location in Veneto: tratto da una novella comica del XVI secolo, dovrebbe essere ambientato tra l’Università di Padova, Venezia e Vicenza, di cui si chiede l’uso di Teatro Olimpico e ville. Matteo Colombo il protagonista indaga sulle origini fisiche dell’amore...
Infine una anticipazione, sempre legata ai luoghi nascosti del Vicentino: la cava Arcari a Zovencedo, in concessione ai Morsoletto, potrebbe essere lo scenario di una diretta televisiva su “La7” a fine ottobre. La splendida cava in galleria, già utilizzata per alcuni concerti, dovrebbe ospitare le riprese del collaudato spettacolo teatrale di Marco Paolini “Il sergente”, ispirato al libro di Rigoni Stern, mai passato in tv. In corso i contatti con Comune, Provincia, concessionari.

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