Da "Il Gazzettino" di Domenica 5 ottobre 2008
Bollywood sbarca a Vicenza e Venezia
In Veneto il set di un kolossal musical-romantico indiano
di Giuseppe Pietrobelli
L'attrice più famosa (e pagata) di un popolo che ha raggiunto il miliardo di persone se ne sta tranquillamente seduta su una poltroncina nel giardino di Villa Cordellina Lombardi. Assaggia il suo pasto indiano, contenuto in un vassoio in plastica, con la levità civettuola e vagamente annoiata della diva che deve condividere la vita di tutti i comuni mortali, alias attriccette, comparse, ballerini, cameramen, inservienti, truccatori e costumisti, che se ne stanno un po' dovunque. Gli italiani assieme ai francesi, gli inglesi assieme agli indiani.
Siedono sulle scale, stanno in piedi accanto alle aiuole, si riparano dal sole sotto le volte delle vecchie scuderie, mangiano iltandooricon le mani, ma con eleganza simil-anglosassone.
Non c'è posa nei gesti di Kareena Kapoor, 28 anni compiuti da una settimana, figlia e nipote d'arte, eroina di "Incredible Love", l'amore incredibile che viene messo in scena a due passi dal castello di Giulietta e Romeo, davanti alla cinepresa da uno dei principali produttori della Bollywood asiatica, potenza economica e di affari che può far impallidire Hollywood. Il vestitino nero attillatissimo è una confutazione estetica delle educande di tutto il mondo. Mani perfette. Un sorriso abbagliante, ma alquanto controllato. Occhi neri che lampeggiano. Scarpe rosa-shocking con il tacco alto. Gentilmente, la star indica la sua vicina: «Questa è Amrita, la mia rivale in amore...». Poi ci pensa la body-guard a ricordare, inflessibile. «She's eating».
Sta mangiando, si sta riposando dalle fatiche del set arrivato da Los Angeles che ha scelto Vicenza (e Venezia) quali luoghi magici delle riprese italiane, prima di terminare il lavoro in India, dove decine di milioni di spettatori sono in attesa di vedere, a primavera, il kolossal musical-romantico che li farà piangere e gridare dalla compartecipazione emotiva nei cinema variopinti di Delhi, Calcutta e Bombay. Per non parlare degli indiani che vivono in tutto il mondo (una ventina di milioni) e che attendono con ansia le storie ormai globalizzate che miscelano con sapienza diversi scenari planetari. È per questo che la troupe è sbarcata a Vicenza in pompa magna, almeno duecento tra attori, comparse, tecnici, autisti. Ad accoglierla gli annunci di marketing turistico lanciati dall'amministrazione provinciale di Vicenza che ha messo a disposizione gratuitamente la villa nota per la sobria, entusiasmante bellezza delle sue architetture, centro di incontri, dibattiti e studi. In cambio si attende di riceverne una pubblicità che faccia conoscere in Asia un angolo della terra veneta che combatte per sopravvivere all'aggressione inarrestabile dei capannoni e della casette a schiera.
Ma sarà così o ci penseranno le stelle e strisce a sovrapporsi, in una finzione cinematografica, ai dolci colli Berici? È vero che lunedì tutti si trasferiranno in Piazza dei Signori a girare emozionanti inseguimenti con la moto sotto la Basilica Palladiana, diretti dall'ex stuntman Franco Salamon (ha lavorato per le riprese in Italia de "Il gladiatore"). È vero che si sta cercando in città una chiesa dove ambientare una scena del musical. Ma Vicenza rischia di restare nel cono d'ombra della grande America o di Venezia. Infatti, per le scene girate al liceo Quadri, dove è stato simulato un ospedale da guerra, sono state affisse insegne di un imprecisato Saint Martin Hospital, ovviamente non italiano.
E anche ciò che si può ammirare nel giardino di Villa Cordellina potrebbe finire per essere soltanto, a sceneggiatura ultimata, una scintillante festa di matrimonio in una villa para-palladiana, al di là dell'oceano. «Ci hanno detto di vestirci come americani che vanno a un matrimonio» confessano le comparse. Infatti, il parco è una sinfonia di tavoli rotondi e gazebo attorno a un palco dove si esibiscono muscolosi giovanotti in tutti i tipi di danza. Nei vestiti degli invitati prevalgono il grigio e il bianco degli uomini, le tinte pastello e il blu che fanno tanto tenuta di gala della middle class americana. Predominano i capelli biondi, non la carnagione mediterranea.
Se e come Vicenza sarà citata lo si saprà a montaggio eseguito. Anche perchè Piazza San Marco a Venezia, l'Isola di San Giorgio e Burano sono pronte ad accogliere i lavoranti del kolossal indiano, ed è impensabile che non sia ancora una volta la Serenissima a fare la primadonna. A Vicenza comunque ci credono. E infatti hanno offerto collaborazione e disponibilità.
Il giardino è davvero di stupefacente bellezza, anche se il caos del set regna sovrano. I figuranti possono solo intuire la trama, anche perchè vedono la primattrice fare irruzione sulla pista da ballo, rubando il giovane e aitante marito alla sposa novella. Lui, Akhshay Kumar, una verà celebrità nel suo paese, adorato da milioni di ragazze, è un misto di fascino guascone e fanciullesco, incorniciato da un fisico palestrato.
Tutt'attorno si muovono i ballerini e i tavoli di prima fila sono occupati da avvenenti modelle (europee) chiamate a impersonare la parte delle amiche della sposa. Nella foresteria i camerini dei tre attori principali Kareema alias "Simrita", Akhshay alias "Viraj" e Aftab Shivdasani alias "Luck". Duecentosessanta persone lavorano per dieci ore, dalle 8 del mattino alla fine del pomeriggio. E all'organizzazione della produzione sul suolo patrio ci ha pensato, com'è prassi, una società italiana, la Scrix di Milano. Ha scritturato perfino alcuni orchestrali dell'Arena di Verona che fingono di suonare gli strumenti, visto che la musica sarà inserita direttamente nel sonoro, ma devono essere dei professionisti per rendere visivamente al meglio i movimenti.
«Qui giriamo la parte musicale» spiega Vikrcom Razdan, indiano, direttore di un film che sfiora il costo di 20 milioni di euro e che è prodotto dal colosso Nadiadwalw Grandson Entertainment, una delle tre più importanti major di Mumbi. Il regista Sabir Khan ha l'aspetto del ragazzo, con in testa un berretto sotto l'ombrellone che ripara la macchina da presa. Ad agosto, a Los Angeles, ha dato ordini perfino a Sylvester Stallone, star hollywoodiana che ha accettato di partecipare a questa pellicola bollywoodiana, in cui il protagonista "Viraj" fa lo stuntman dello stesso Stallone, prima di innamorarsi della bella "Simrita". Una storia tra America, Asia e Vecchia Europa che consuma il lieto fine a pochi chilometri dal castello di Giulietta e Romeo. Gli innamorati più famosi e infelici.