Duelli verbali e psicologia. È il western alla Pozzan

Il regista vicentino ha scoperto un'attrice al mercato di Marostica

A Marcesina arrivano i cowboys. Il grande sole rosso, il film western di Stefano Pozzan è ai blocchi di partenza. «Girare un film western ambientato nell´altopiano di Asiago era un sogno che avevo da tanto nel cassetto - spiega il regista - alla Mostra del cinema due anni fa sono riuscito a parlarne anche con Aurelio De Laurentis, che mi ha dato consigli utili perché questo film si potesse realizzare».
Il progetto del film ha conquistato diversi piccoli produttori cinematografici, che hanno voluto unire le forze per rendere realtà il progetto di Pozzan. E così, dopo Il grande silenzio, girato nel 1967 a Cortina da Sergio Corbucci, il Veneto avrà un suo secondo western. «Stiamo iniziando in questi giorni la costruzione delle scenografie - spiega Pozzan - ci vorranno tre mesi per preparare il tutto.

Le riprese inizieranno lunedì 4 giugno e dureranno cinque settimane. Gli esterni saranno girati sulla Piana di Marcésina: è impressionante la somiglianza tra il panorama dell´altopiano di Asiago e quello della Virginia del 1850. Gli interni invece saranno costruiti a Cinecittà».
Supportato dalla Vicenza Film Commission, il film racconterà la storia di un figlio che ritorna al paese natale per l´omicidio del padre. «Parlerà di intolleranza e razzismo, di pregiudizi e incomprensioni - continua Pozzan - tornando in città il ragazzo vivrà dei flashback che ripercorreranno il rapporto conflittuale con il padre, sfociato nell´abbandono del figlio per assecondare un amore scomodo con una ragazza indiana».

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“Terre Rosse” a... ruba negli Usa e ora arriva a Washington

CINEMA. Un´altra soddisfazione a livello internazionale per il film a bassissimo costo realizzato da Dennis Dellai e ambientato nel Vicentino

THIENE. La qualifica di internazionale se l´era già guadagnata con i passaggi a Praga, Marsiglia e in Florida. Adesso “Terre Rosse”, che si appresta a tornare sugli schermi d´oltreoceano, diventa ufficialmente un “caso”. Il 25 aprile il film del thienese Dennis Dellai sarà proiettato all´ambasciata italiana a Washington grazie all´Italian Cultural Institute, che nel ciclo dedicato al cinema tricolore propone classici come “Amarcord”, “Nuovo Cinema Paradiso” e “Amici miei”.Un´ulteriore conferma per un piccolo miracolo, costato meno di 20 mila euro e finito pure nelle mani dell´attore Nicholas Cage. La data scelta per la première washingtoniana non è casuale, dato che la storia d´amore tra la maestra partigiana e il brillante funzionario del ministero fascista si intreccia con le vicende della Resistenza nell´Alto Vicentino.Fin qui nulla di strano, a parte il fatto che per un cineasta di casa nostra e il suo manipolo di appassionati “vendere” (si fa per dire...) un film negli States è come portare il ghiaccio in Alaska. Ma la particolarità della vicenda sta nel fatto che il lungometraggio tratto dal libro di Flavio Pizzato attraversa per la seconda volta l´Atlantico dentro una busta, destinazione la capitale nordamericana. Sì, perché la copia spedita tempo fa è misteriosamente sparita dagli archivi dell´istituto di cultura. Non si sa se censurata da un funzionario dalle idee maccartiste o finita nel salotto di qualche cinefilo yankee, forse rapito dagli occhi verdi della protagonista Anna Bellato, oppure dagli scenari della Pedemontana. Quel che è certo che è “Terre Rosse” (che in Italia ha raggiunto quasi 70 sale e venduto 5 mila dvd) continua a destare interesse anche nel Paese di Spielberg e Tarantino. P.MUT.

Il gironale di Vicenza - mercoledì 29 febbraio 2012 – SPETTACOLI – Pagina 64

PRODUCT PLACEMENT.Quei gioielli “star” del cinema

Vicenza Oro Winter

Portare i gioielli al cinema è possibile, anche se si è una piccola azienda. E soprattutto fa vendere. È questo il messaggio lanciato ieri mattina a VicenzaOro Winter, durante il convegno “Un gioiello di film”, durante il quale Massimo Marnetto, del ministero dello Sviluppo economico, Licia Mattioli, presidente di Federorafi, Lamberto Mancini, segretario generale di Anica e direttore di Cinecittà, ed Elisa Coltri, di Cattleya, moderati da Francesca Medolago Albani di Anica, hanno illustrato alle imprese come promuovere il loro marchio sul grande schermo.

gioielli

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Ciak, si gira Per gli Sleepy Garden Videoclip in Brenta

Girato a Nove, nelle terre della golena del Brenta, il primo videoclip della band bassanese dei Sleepy Garden.

Un back-stage semplice, ma efficace e dinamico, quello del gruppo musicale, una realtà emergente e che ha deciso di realizzare questo filmato a supporto del singolo dal titolo "Il giardino incantato".
Quattro i musicisti impegnati: Joe (Giovanni Cadore di origine novese) chitarra e voce, Criss (Christian Sonda) pure chitarra, Mauri (Maurizio Fogliato) al basso e Simon (Simone Ventura) alla batteria.
Le riprese si sono sviluppate nell´arco di un paio di giorni, sulla base di una sceneggiatura ben congegnata dal regista Aldo Grammatica.
I quattro elementi della band hanno voluto mescolare il loro stile rock, con solida ispirazione italiana, al paesaggio della natura.
A rendere più vivide le immagini i colori autunnali della vegetazione del Brenta, in particolare nello scenario suggestivo e fiabesco del Bosco Magico, creato dall´artista Roberto Costa e popolato di figure allegoriche, luoghi disegnati dai grandi sassi del fiume, sentieri intrisi di brine e nebbie di stagione.
«La nostra intenzione è condurre l´ascoltatore e lo spettatore del video, in un percorso carico di emozioni magiche, con i riff delle chitarre sapientemente miscelati tra loro - spiega Giovanni Cadore - Si tratta di un percorso in un mondo praticamente scomparso, non più esistente, ossia gli spazi naturali».
«Sovraffollamento, inquinamento, stress, ansie e tante costruzioni non lasciano più libertà di respiro e d´immagine».
Nei testi e nella musica de “Il giardino incantato" si può percepire la storia di uno di noi che cerca di lasciarsi alle spalle i patemi dello sconfortante paesaggio urbano, recandosi appena fuori città in un luogo vicino, dove spuntano fate e luoghi fiabeschi.
Proprio le figure femminile delle fate diventano muse ispiratri! ci per il brano musicale.

Fonte  Il Giornale di Vicenza, 14 gennaio 2012

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