I giorni della vendemmia

IGDV locandina Vicenzaun film di Marco Righi prodotto da Ierà

Vicenza e Catania inaugurano il tour nazionale della pellicola indipendente ispirata a Tondelli, in corsa per il Globo d’Oro 2012

DA VENERDI’ 25 MAGGIO AL CINEMA ARACELI DI VICENZA

Il regista e la produttrice incontrano il pubblico vicentino

venerdì 25 maggio alle 18 alla Libreria Do Rode

e dopo la proiezione delle 21 al Cinema Araceli

In corsa per il Globo d’Oro 2012, il prestigioso riconoscimento assegnato dalla stampa estera in Italia, I giorni della vendemmia opera prima di Marco Righi, il 25 maggio arriva finalmente a Vicenza, al Cinema Araceli e a Catania al King Multisala Cinestudio, dopo essere stata applaudita in 22 festival internazionali ed aver riempito per oltre un mese le sale dell’Emilia Romagna.

Inizia quindi da Vicenza e Catania, proseguendo poi a Milano, allo storico cinema Mexico che ha tenuto a battesimo importanti esordi quali Il veneto fa il suo giro e nelle principali città italiane (Roma, Torino, Venezia, Firenze, Genova, Treviso) il tour nazionale di ‘una piccola grande opera difficile da cancellare dalla mente’ (Alain Bichon, Vivilcinema).

Ispirato alla figura dello scrittore correggese Pier Vittorio Tondelli, con una citazione da Altri Libertini ad aprire la pellicola, Marco Righi firma una storia emozionante e sincera, dal respiro internazionale che fin dal primo weekend di uscita ha sedotto il pubblico facendo registrare affluenze record e alimentando un passaparola spontaneo che l’ha portato a varcare i confini regionali.

Ambientato nel 1984 - anno della morte di Enrico Berlinguer di cui il film ripropone le immagini dell’ultimo comizio - il film racconta l'educazione sentimentale dell’adolescente Elia (Marco D’Agostin), che vive insieme a un padre (Maurizio Tabani) con una forte inclinazione ideologica al marxismo, una madre molto cattolica, e un fratello maggiore Samuele (Gian Marco Tavani), sempre in giro per l’Europa, ex settantasettino ora giornalista musicale. Inizia la vendemmia ed aiutare nel campo arriva la bella Emilia (Lavinia Longhi) che sconvolgerà la quotidianità di Elia.

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C'era una volta lo scalpellino: presentazione del documentario a Tonezza

 

Presentazione ufficiale del Film Documentario  per la regia di Stefano Bortoli domenica 22 aprile 2012 presso il Palacongressi di Tonezza del Cimone.

Alle ore 10.00 accoglienza degli ospiti e a seguire discorso introduttivo del prof. Giovanni Matteo Filosofo che ha presentato il film e le opere di Paolo Pettina'.

La parola è poi passata al Sindaco Amerigo Dalla Via che ha salutato i presenti e ringraziato tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione del film. E' seguita subito dopo la proiezione con una breve premessa da parte del regista Stefano Bortoli.

Il filmato narra la vita quotidiana degli scalpellini di Tonezza agli inizi del secolo scorso, le riprese sono state effettuate in Paese e in alcune città della Francia dove è avvenuta una commovente intervista all'artista scultore Orlando Longhi, l'ultimo degli scalpellini di Tonezza. Quest'ultimo racconta la sua vita e come, assieme al fratello Guido, arrivò in Francia nel dopoguerra da povero emigrante diventando poi un importante artista.

Il documentario,creato in due anni ed è ora distribuito in dvd. In sala erano presenti anche i figli dei fratelli Longhi, Tom Perry e il Coro Azzurri Monti che ha intonato alcune canzoni.

Il Sindaco Dalla Via ha consegnato delle targhe di riconoscimento con lo scoprimento di due sculture donate dalle famiglie di Guido e Orlando Longhi al Comune di Tonezza del Cimone.Gli invitati hanno infine potuto visitare la mostra “Aspettando il Museo” di Paolo Pettina' e degustare la patona offerta dagli albergatori di Tonezza. Alle ore 16.00 infine il film è stato proposto al pubblico.

Lo scalpellino ritrovato. Il C´era una volta da film

Il loro nome, finora custodito nella pietra bianca e rosata estratta dal banco roccioso, sagomata, lavorata, scolpita, lisciata o bocciardata con mani pazienti e sapienti, sarà tra breve ricordato dal film-documentario C´era una volta lo scalpellino, dedicato a quegli antichi tonezzani capaci un giorno di trasformare un duro lavoro in arte, grazie ad abilità non comuni, perfino esportate oltralpe. Maestri-scalpellini, lavoranti, apprendisti tutti purtroppo scomparsi, assieme ad un mestiere dalla storia plurisecolare, repentinamente declinato, fino a scomparire dopo la metà del secolo scorso, soppiantato dalla "moderna" civiltà industriale che alla pietra scalpellinata a mano sostituì il cemento armato e il cotto.

stefano_bortoli

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